Obiettivo della mostra è quello di proporre nuovi spunti di riflessione su un artista dalla creatività torrentizia presentando una cospicua selezione di opere per lo più inedite realizzate tra il 1969 ed il 2006.
Settantaquattro lavori, tra sculture, superfici che utilizzano le materie più disparate, cartoni e disegni di natura progettuale, declinano le infinite variazioni del lessico ceroliniano, da quelle tipiche della sua produzione ad altre meno se non del tutto sconosciute.
Mai viste ad esempio le grandi Lavagne che traducono in un sofisticato gioco di variazioni sul nero le suggestioni di un lungo soggiorno in Medio Oriente
Eccellente compendio in dimensioni ridotte delle più note opere dell’artista sono le Casette e gli Innesti.
Ritorna il tema della sagoma, un filone inesauribile della scultura di Ceroli, in Assemblea di Streghe, opera di rilevanti dimensioni articolata in una sovrapposizione di sagome-profili in legno che, grazie all’inserimento di cerniere, possono variare posizione.
Né manca, a completare la rassegna, una imponente scultura in piombo e legno che sfiora i tre metri di altezza: Noi Europa figlia del libro, realizzata nel 2006.