ROMA ARTE IN NUVOLA
Quarta edizione
22 – 24 novembre 2024
EMMEOTTO ARTE
MAIN SECTION | STAND G 13-15
MAIORANO
VETTOR PISANI
Un rapporto di amicizia, una condivisione di idee, un profondo scambio artistico tra due identità distinte, ma legate da un filo che indaga il mondo attraverso la simbologia e i significati nascosti delle cose e della natura. Un dialogo tra Maiorano e Vettor Pisani.
Vettor Pisani (1934 - 2011) è uno degli artisti più provocatori e visionari della sua generazione. Attingendo alla storia dell’arte e alla mitologia e incrociando complessi richiami all’esoterismo, alla scienza alchemica, alla filosofia, alla letteratura, alla psicoanalisi, alla sessualità, alla scienza, alla religione, e alla cultura massonica unisce l’investigazione concettuale all’ironia, la Storia alla cronaca, l’assoluto al banale, il sacro al profano, l’arte del passato al mondo presente.
La sua ricerca eclettica e “performativa” è espressione di una vera e propria “opera in azione” basata su una matrice narrativa e sulla sintassi teatrale in un gioco continuo tra realtà e affabulazione. Egli riutilizza e ibrida medium diversi come elementi modulabili e declinabili all’infinito, veri e propri “oggetti di scena”.
Vettor Pisani ripercorre episodi reali ed immaginari dell’inconscio, attraverso una costante ricerca su temi universali e fuori dal tempo storico, stemperando l’angoscia che affligge l’
uomo contemporaneo con una personale ironia malinconica, così come Maiorano indaga e osserva il mondo circostante con uno sguardo sensoriale e reattivo, fin dagli anni Ottanta, creando una sua personale poetica che fonde il proprio punto di vista con la realtà circostante. Avvalendosi di varie espressioni materiche indagate, studiate e sempre rinnovate nel corso degli anni, come la fotografia, la pittura, il disegno, la scultura e l’architettura dà vita a diversi cicli di opere dove la sovrapposizione di elementi diversi, attraverso elaborazioni digitali ed elementi pittorici con pennellate o macchie di colore, più o meno marcate, sono i protagonisti di un gioco di pieni e di vuoti in sospensione, che mette in evidenza il paradigma delle sue architetture dell’animo.
Oltre ad una selezione di opere degli ultimi anni, in esposizione c’è una serie di disegni dove è un’Osservatrice, figura femminile seduta, che guarda il mondo attraverso le memorie che l’artista stesso propone, nei luoghi invasi dalla luce inafferrabile, che tutto coinvolge in un sistema di galleggiamento, dove la forma si dissolve, pur mantenendo la sua consistenza. Gli elementi, come i pezzi di un puzzle, contribuiscono a costruire e decostruire lo spazio, in un alternarsi di sovrapposizioni-apparizioni, dove le immagini, gli interventi di colore e la tecnologia digitale, filtrati dalla soggettività, si fondono e generano l’opera-visione che diventa memoria, quella memoria che Vettor Pisani utilizza per costruire il suo mondo visivo, il suo viaggio iconografico e narrativo.
Un incontro, un confronto, un arricchimento reciproco, due rapporti arte-vita che percorrono un tratto insieme, due artisti, un’amicizia, un rapporto che trascende la storia dell’arte degli ultimi decenni.