ROMA ARTE IN NUVOLA 2022
EMMEOTTO ARTE
MAIN SECTION | STAND G 13-15
NEDA SHAFIEE MOGHADDAM
La galleria Emmeotto Arte presenta le ultime opere dell’artista iraniana Neda Shafiee Moghaddam (Teheran, 1975) che da sempre medita sulla metamorfosi delle forme, sulla trasformazione del corpo e sull’esperienza vissuta negli oggetti quotidiani, unendole nel paradigma della cifra autobiografica. Dopo la serie Autoritratti e i Cubi di Cemento (dal 2020 -in corso), ad Arte in Nuvola 2022, ritroviamo la ricerca dell’artista che racconta di rapporti tra spazio fisico e psichico e la memoria.
Spesso, nelle opere precedenti, i contenuti erano in parte visibili e in parte celati, come custodi di un segreto da rivelare. Questa volta, Neda propone una serie di lavori intimisti, ma carichi di coinvolgimento visivo ed emotivo.
Ogni evento della nostra vita occupa uno spazio sulla linea del tempo, linea che nello stand viene riproposta sulla parete in maniera installativa; le opere sono incorniciate e così come si incorniciano le fotografie per rendere importanti i nostri momenti e ricordare, qui ogni racconto rappresentato viene sublimato. La tecnica del Ready Made, cara all’artista si intreccia tra fotografie, evidenti citazioni delle miniature persiane, interventi di colori ed elementi esterni.
Il pubblico è invitato guardare all’interno delle cornici, recuperate e rielaborate a simboleggiare la natura della terra, a scrutare i dettagli e scoprire ciò che prova, ciò che percepisce e che effetto gli procura.
I soggetti sono donne, le loro vite, le memorie del passato, i corpi, le sofferenze, il loro vissuto fisico e mentale, la loro storia e quella di tutte le donne del mondo. La forza di Neda è farci entrare in maniera delicata, quasi in punta di piedi e allo stesso tempo forte, d’impatto, in un immaginario di elementi tradizionali che riconosciamo, che il nostro bagaglio culturale riconosce e che diventa mezzo per testimoniare e raccontare il mondo contemporaneo, in un rimando continuo tra presente e passato. Ecco che all’interno delle baroccheggianti cornici, tra puttini e rose, troviamo i corpi segnati dalla storia della vita, una realtà da cui non si può e non si deve girare lo sguardo, tornano i chiodi, gli uccelli, la foglia d’oro delle opere degli ultimi anni, tutto contribuisce alla narrazione, all’empatia, al coinvolgimento, di queste piccole, ma immense poesie visive.