Opening mercoledì 14 marzo 2018 ore 18.00
Marco Angelini | LO SPAZIO DEL SACRO
A cura di Raffaella Salaro
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA | ROMA
Sapienza Università di Roma
Piazzale Aldo Moro, 5 – 00185
(visite solo su appuntamento)
Inaugura mercoledì 14 Marzo 2018 la prima mostra personale di Marco Angelini alla galleria del Museo Laboratorio di Arte
Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma, diretto dal Prof. Claudio Zambianchi e dalla Prof.ssa Ilaria Schiaffini.
Il progetto espositivo curato da Raffaella Salato e organizzato in collaborazione con la Galleria Emmeotto comprende una cospicua serie di opere
in stretto dialogo fra loro e l’una con l’altra, sia per i materiali – e gli oggetti – utilizzati, sia per il soggetto che le anima.
Il fil rouge di tale progetto è da rinvenirsi nella dimensione del “sacro” che pervade la vita quotidiana delle persone,
indipendentemente dalla religione di loro appartenenza: dimensione che frequentemente, senza che neppure ce ne accorgiamo, trasfigura ed altera
la nostra percezione del mondo circostante.
Marco Angelini, il quale da sempre fa dell’oggetto quotidiano e della materia i cardini della propria ricerca espressiva, in questo progetto
indaga l’utilizzo “altro” dei manufatti di uso comune (la campana, il libro, il tappeto…) nelle diverse religioni, utilizzo che
snatura l’essenza primigenia dell’oggetto stesso. Parallelamente, l’artista associa tali simboli al cuore umano (nella sua forma
anatomica), a voler significare il profondo legame – viscerale, appunto – esistente tra la dimensione dello spirito e quella del corpo inteso
come immanenza di vita per l’individuo.
Le opere esposte in mostra sono installazioni, sculture in resina e gesso, tecniche miste di pittura su tela realizzate principalmente nello
studio dell’artista a Roma fra il 2013 e il 2017.
Marco Angelini, nato a Roma nel 1971, vive e lavora tra Roma e Varsavia. Studia il fenomeno metropolitano e il porsi di fronte
a processi di trasformazione costante. L’interpretazione sociologica costituisce il suo retroterra culturale e formativo
di riferimento.
Le città sono lo scenario in cui le pulsioni inconsce sopravvivono interagendo con le nuove possibilità offerte dalla tecnologia,
per questo esse diventano il nucleo e l’habitat ideale di tutti i paradossi e le contraddizioni umane.
Marco Angelini – lontano da critiche o posizioni ideologicizzate – crede con forza che l’arte abbia da svolgere
un decisivo ruolo sociale: quello di ridonare visibilità alle cose, generare attenzione e creare così nuove possibilità di
condivisione, comunicazione e interrogazione. Fra le sue varie fasi di ricerca ricordiamo quella sul doppio, quella sul tema
della memoria e dell’oblio, quella orientata a scandagliare il rapporto che sussiste tra la materia da un lato e gli
elementi che la perturbano dall’altro: tempo, spazio, contesti urbani, Uomo.
Le opere di Marco Angelini sono state acquisite da diversi collezionisti ed una di esse fa parte della prestigiosa collezione
privata della Fondazione Roma (Palazzo Sciarra). Ha realizzato, dal 2006 ad oggi, varie mostre personali in Europa
(Roma, Milano, Varsavia, Londra, Bratislava) e partecipato a collettive presso spazi pubblici e gallerie private a New York,
Washington DC, Tel Aviv, Varsavia, Zamosc, Stettino, Monaco di Baviera, Essen, Londra, Bruxelles, Roma.
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