PABLO MESA CAPELLA | NATURA ONIRICA. LA MEMORIA DEGLI OGGETTI
La Galleria Emmeotto ospita la mostra di Pablo Mesa Capella Natura Onirica. La memoria degli oggetti, giovane artista spagnolo,
che dopo un’accurata e preziosa ricerca durata più di un anno presenta, nelle sale espositive di Palazzo Taverna, la completa
realizzazione del suo progetto legato alla creazione di microcosmi immaginari e immaginati all’interno di campane di vetro.
In scenografiche architetture tridimensionali “sottovuoto” trovano posto oggetti del passato e materiali etereogenei assemblati in
una nuova dimensione dall’artista in paesaggi evocativi e onirici. In questi piccoli universi trovano vita i protagonisti di fotografie
d’epoca, ritagliati e privati del loro contesto d’origine per andare ad abitare altri mondi e altre storie. Sono gli istanti di vita rubati
che costruiscono la memoria e la storia; la propria oppure una inventata, immaginata, e soggetta ad interpretazioni sempre diverse,
legata ai propri ricordi o alla fantasia di chi osserva.
Dall’osservazione soggettiva dello spettatore nasce l’idea dell’artista di realizzare un catalogo chiedendo a curatori, critici e
storici dell’arte di interpretare le campane e il loro contenuto, assegnandone una ad ognuno, a chi seguiva il progetto da tempo e a
chi vi si avvicinava per la prima volta, dando libertà assoluta di espressione e ottenendo un variegato puzzle di traduzioni, storie,
coinvolgimenti emotivi tra spettatore e opera d’arte. Hanno aderito con entusiasmo all’idea e alla sua realizzazione:
Elena Giulia Abbiatici, Martina Adami, Rossella Alessandrucci, Maria Stella Bottai, Maila Buglioni, Lorenzo Canova, Carmen
Capacchione, Alessia Carlino, Claudia Cavalieri, Giovanna Caterina de Feo, Giorgio de Finis, Linda de Sanctis, Lisa della Volpe,
Eva di Tullio, Stefania Giacomini, Andrea Lezzi, Laura Maggi, Simona Merra, Paola Paleari, Francesco Rao, Elena Giulia Rossi, Edoardo
Sassi, Marco Settembre, Clara Tosi Pamphili e Micol Veller Fornasa.
Non solo catalogo, ma anche oggetto con un intervento personale dell’artista che lo rende unico e legato al tema della memoria,
leit motiv della ricerca artistica di Pablo Mesa Capella.